Boemondo d’Antiochia (1054-1111)

Impossibilitato a succedere a suo padre Roberto d’Altavilla, detto il Guiscardo, al comando del ducato di Puglia e di Calabria, Boemondo s’impadronisce della contea di Taranto per poi unirsi con cinquecento cavalieri alle file dei crociati che, dopo l’appello di papa Urbano II nel 1096, partono alla liberazione della Terra santa dall’Impero ottomano.
Capitano agguerrito ed abile stratega, diventa uno dei capi della prima crociata. S’impadronisce con uno stratagemma di Antiochia il 3 giugno del 1098 dopo un assedio memorabile e diviene Boemondo I, principe d’Antiochia. In lotta con i saraceni e l’imperatore di Bisanzio, Alessio Comneno ed è imprigionato dall’Emiro di Sias nel 1100.
Durante la sua prigionia Boemondo invoca l’intercessione di san Leonardo, patrono dei prigionieri. Liberato dopo tre anni, ritorna in Francia nel 1104 a cercare rinforzi. Si reca a St. Léonard per raccogliersi in preghiera sulla tomba del santo e depone sull’altare delle catene d’argento. La sua fama gli permette di diffondere il culto di san Leonardo alla corte del re di Francia, Filippo I di cui aveva sposato la figlia.

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San Gaucherio

Intorno al 1068, Gaucherio e Germondo si raccolgono in preghiera a Noblac sull’esempio di san Leonardo e si ritirano per tre anni nella solitudine della foresta di Chavagnac prima di fondarvi il Monastero d’Aureil.

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Marco e Sebastiano

Verso il 1106 due nobili veneziani, Marco e suo nipote Sebastiano, giunti in pellegrinaggio alla tomba di san Leonardo, decidono di stabilirvisi nel Limosino ed edificano a quattro kilometri ad est di St. Léonard de Noblat un piccolo edificio nella località oggi chiamata Artige-Vieille.
Molto scarno questo edificio aveva una cella per ciascuno di essi ed un piccolo oratorio. I canonici di St. Léonard forniscono ogni giorno la quarta parte di un pane di segale. Da qui ha inizio una confraternita. Con la venuta di alcuni discepoli ne divengono i primi priori. Quando Marco muore l’8 luglio, il popolo lo acclama come beato. Sebastiano continua l’opera ed il Priorato cresce d’importanza. Una bolla di papa Adriano IV, data in Laterano il 30 ottobre del 1158, dota il nascente ordine di eremiti di uno statuto simile alla regola dell’ordine agostiniano.
Nel 1175 la sede dell’ordine è trasferita da Artige-Vieille ad Artige situata sullo sperone che domina la confluenza del fiume Maulde e del Vienna, oggi noto come Priorato d’Artige aux Moines (proprietà privata). Nel 1226 il vescovo di Limoges, Bernardo di Savene è inumato nella chiesa.

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Pons de Leras

Gentiluomo di Lodeve, pentitosi delle sue brigantate, verso il 1130 si reca in pellegrinaggio con sei compagni a Santiago di Compostela passando per Noblac.
Fonda nel 1132 il monastero di Salvanes, nelle montagne di Rovergue, e ne diviene abate legandosi all’ordine cistercense.

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Riccardo Cuor di leone (Oxford 1157-Chalus 1199)

Re d’Inghilterra e duca d’Aquitania partecipa alle crociate nel 1190 e sbarca in Palestina nel 1191 riportando alcuni successi militari. Al suo ritorno è imprigionato dall’Imperatore d’Austria Enrico VI. Liberato nel 1193, visita la tomba di san Leonardo e fa rialzare le mura della città e dalla chiesa. Intraprende una campagna per riconquistare i territori dell’Aquitania, tra i quali il Limosino dove muore durante l’assedio di Chalus.

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Carlo VII

Re di Francia si reca a Noblat il 10 marzo 1438 per pregare sulla tomba del santo da cui invoca il potere di riportare la pace nel suo regno e di porre fine alla guerra contro gli inglesi.

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Vincenzo Aubrousse

Nativo di Autun (Borgogna) il 6 maggio del 1611 è imprigionato dai turchi ad Ostia (Roma) per essere condotto come schiavo sui loro vascelli. Prega san Leonardo immobilizzandosi di colpo tanto che per i turchi fu impossibile muoverlo. Racconta il miracolo ricevuto al papa Paolo V che lo esorta a recarsi a Noblac come fa il 22 febbraio del 1612.

Tratto da: Storia della vita e del culto di san Leonardo – abate Oroux 1760.

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Enrico II di Borbone, principe di Condè.

Duro oppositore della politica condotta dalla reggente Maria de’ Medici, madre di Luigi XIII, è imprigionato nel castello di Vincennes (Ile de France) dal 1616 al 1619.
Durante la sua prigionia, invoca san Leonardo ed una volta liberato si reca in pellegrinaggio di ringraziamento a St Léonard il 5 ottobre del 1620.
L’abate Oroux, canonico di St Léonard, nel 1760 riporta: “Offre 100 scudi che sono utilizzati per l’acquisto di due cappe di velluto con ricami in oro”.

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Anna d’Austria

Sposa di Luigi XIII nel 1615 per lungo tempo non riesce a dare un nuovo Delfino alla Francia. Nella chiesa di Croissy sulla Senna, dedicata a san Leonardo, invoca l’aiuto del santo. Per facilitare la felice nascita di Luigi XIV, avvenuta nel 1638, si fa portare una reliquia di san Leonardo. Si reca, dunque, in pellegrinaggio a Croissy di cui fa restaurare la chiesa. A lei si deve anche il rifacimento della decorazione della cappella di san Leonard a Notre Dame (Parigi).

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